Il  Centro Ornitologico Toscano   si occupa dal 1984 di  ricerca scientifica degli uccelli in Toscana e coordina l'attività di ornitologi volontari e professionisti che operano sul territorio. 
Numerosi sono i contributi che il COT ha dato alla conoscenza degli uccelli toscani, tra questi l' Atlante degli uccelli nidificanti e svernanti, il nuovo e aggiornato Atlante degli uccelli nidificanti e svernanti in Toscana. 2, la Lista Rossa degli uccelli nidificanti e la  Check-list, costituiscono un punto di riferimento per chi si occupa di uccelli nella nostra regione.
Le  attività comprendono sia progetti a scala regionale sia approfondimenti di realtà locali. Tra i primi rientrano il censimento degli uccelli acquatici svernanti ed il monitoraggio dei nidificanti, che rappresentano due importanti strumenti per la conoscenza e la valorizzazione della natura toscana. Il primo è svolto nell'ambito di un progetto internazionale e riguarda tutte le zone umide della regione che vengono visitate con regolarità sin dal 1984. Il secondo, avviato nell'ambito di un progetto nazionale basato sul rilevamento in aree campione, si è in seguito ulteriormente sviluppato arrivando ad interessare l'intero territorio regionale.
I dati raccolti in questi ed in altri progetti sono quindi archiviati in una  banca dati elettronica che costituisce un'importantissima fonte di informazioni georeferenziate sull'intera Toscana. Negli ultimi anni accanto alle informazioni ornitologiche si è dato avvio al reperimento ed all'organizzazione di informazioni ambientali, costituendo un archivio, anch'esso georeferenziato, di tutte le zone umide regionali.
Attualmente il COT conta oltre  200 soci sebbene alle attività partecipino anche numerosi appassionati e simpatizzanti. L'adesione all'associazione richiede che l'aspirante socio sia presentato da due vecchi soci e deve essere approvata nel corso dell'assemblea annuale dell'associazione.





Le paludi toscane scrigno di meraviglia: risultati dei censimenti agli uccelli acquatici. La Toscana si tinge di rosa.

Il 2025 si apre segnando il record di presenze in Toscana per alcune singolari specie di uccelli acquatici: il fenicottero e l'ibis sacro.
Questi, sono solo alcuni dei risultati dei censimenti degli uccelli acquatici svernanti svolti nelle scorse settimane, come avviene in gennaio da oltre 40 anni, dai rilevatori del Centro Ornitologico Toscano "Paolo Savi" - ETS (COT).
Questa attività rientra in un più ampio progetto internazionale, l' International Waterbird Census, coordinato in Italia da ISPRA e permette di definire l'andamento delle popolazioni a scala continentale e, allo stesso tempo, di identificare le aree più importanti per la conservazione dell'avifauna. 
Nello spazio di pochi giorni, ornitologi e appassionati, provenienti anche da altre regioni, hanno perlustrato secondo un programma prestabilito tutte le zone umide della regione (paludi, laghi e fiumi, aree di bonifica e litorali marini) grazie anche alla collaborazione di enti, associazioni e aziende.
Con oltre 110.000 uccelli complessivamente censiti, appartenenti a più di 80 specie, la Toscana si classifica come una delle regioni più importanti d'Italia per l'avifauna acquatica, con numerosi siti di rilevanza nazionale e internazionale per l'abbondanza di singole specie. 
All'interno della regione le aree di maggior concentrazione degli uccelli sono il comprensorio maremmano, dalla Riserva di Orti-Bottagone fino al Lago di Burano, e quello costituito dal sistema Padule di Fucecchio/Lago di Sibolla - Bientina.

La Maremma quest'anno si è tinta di rosa più che mai, grazie agli oltre 10.000 fenicotteri, cifra record per una specie in continua crescita, concentrati per lo più nella laguna di Orbetello e in Diaccia Botrona.
La Diaccia Botrona si è distinta anche per altre due presenze record, nel gruppo dei cosiddetti limicoli, uccelli che prediligono ambienti fangosi: il piovanello pancianera, con 3000 individui e l'elegantissima avocetta (oltre 1300).
Questi incrementi fanno da contraltare alla riduzione, in atto da alcuni anni, dei contingenti di anatre di superficie; quest'anno, infatti, alzavole, germani reali, mestoloni e fischioni sono stati circa 6.500 a fronte degli 11-24.000 presenti nell'ultimo decennio. 
Tali tendenze portano a far riflettere sugli effetti dell'aumento della salinità nelle principali zone umide maremmane. Al Lago di Burano, al buon numero di moriglioni (oltre 1.500) si è accompagnata una flessione della folaga (poco meno di 1.400). Stabili, invece, le oltre 2000 oche selvatiche e le quasi 1000 gru, che da anni scelgono come area di svernamento il Parco della Maremma, la Diaccia Botrona e la campagna grossetana. 
Ancora, per il 2025 è consolidata l'importanza del comprensorio Bientina-Fucecchio/Sibolla, caratterizzato da un mix di zone umide permanenti e stagionali, dalle riserve naturali ai chiari di caccia e prati umidi, dove gli uccelli possono trovare zone di riposo indisturbate e vaste aree di alimentazione circostanti.
Agli oltre 14.000 uccelli presenti nel Padule di Fucecchio, si sono sommati i circa 1.500 del Lago di Sibolla e i circa 16.000 di Bientina: qui, al Lago della Gherardesca, che ormai da alcuni anni è divenuto un attraente punto di riferimento per appassionati ed escursionisti, sosta una quota rilevante dei germani reali presenti complessivamente in Toscana, quest'anno oltre le 1.500 unità.
A spiccare per numero nell'area bientinese, però, risulta essere un altro anatide, l' alzavola, conosciuta nel mondo venatorio toscano con il nome di "bozzoletto" per le sue piccole dimensioni: ben 10.000, per lo più nascoste nei canneti della Riserva Naturale di Tanali. Insieme a quelle del Padule di Fucecchio, vanno a costituire il 90% dell'intero contingente regionale. 

Degni di nota, non da ultimo, anche i 6000 uccelli degli stagni della Piana Fiorentina e, nel noto Lago di Montepulciano, 14 morette tabaccate, rare anatre tuffatrici dal color mogano.
Impressionanti anche gli incrementi di altre tre specie: il marangone minore, piccolo cormorano arrivato a contare 3000 individui, particolarmente abile nel cacciare l'invasivo gambero rosso della Louisiana; il mignattaio, una specie di ibis europeo dai riflessi porpora, un tempo svernante accidentale e oggi presente nella Toscana Settentrionale, con circa 2.000 esemplari, da non confondere con l'esotico ibis sacro.
Quest'ultimo, la cui consistenza è raddoppiata rispetto allo scorso anno, è stato rilevato con circa 6.000 individui, concentrati al 90% tra la Piana Fiorentina e il Lago di Massaciuccoli. L'ibis sacro, riconoscibile dal vistoso abito bianco e nero e dal lungo becco ricurvo, è una specie aliena introdotta dall'Africa e inserita dalla UE nel libro nero per i danni che potrebbe causare alla fauna autoctona, essendo un opportunista alimentare, destando quindi non poche preoccupazioni.
Per questo, da maggio 2024, è stato avviato dal COT in collaborazione con il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali (DAGRI) dell'Università di Firenze un monitoraggio specifico. 
Concludendo, i dati raccolti permettono di seguire nel tempo lo stato di conservazione di una parte cospicua del patrimonio naturale toscano, sia per quanto riguarda le singole specie sia per gli ambienti che le ospitano. In particolare, se da un lato la Maremma si conferma di importanza internazionale per lo svernamento degli uccelli, dall'altro occorre riflettere sulle dinamiche in atto che fanno registrare variazioni importanti sulla presenza di determinate specie.
Per quanto riguarda la zona del Valdarno, da alcuni anni stiamo assistendo ad un insediamento di popolazioni svernanti sempre maggiore.
Infine, nell'area di Bientina, grazie all'istituzione di alcune aree protette e a lungimiranti interventi di miglioramento ambientale, quello che fu l'alveo del più grande lago della Toscana è tornato a ospitare numeri sempre più notevoli di anatre, impensabili fino a pochi anni fa.

Foto: V. Baldeschi, R. Bertocci, M. Franchini, F. Gianneschi


 

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Le date dei censimenti Gennaio 2025

Prenotazioni - Censimento Invernale Uccelli Acquatici Svernanti (IWC) - compilare le presenze entro il 27 Dicembre

RICHIEDI L'ATLANTE TOSCANO!!

Atlante degli uccelli nidificanti e svernanti in Toscana 2. Distribuzione, abbondanza e stato di conservazione

Diamo spazio alla Natura

All'ultima spiaggia: la difficile vita del fratino








2023 – 40 anni di censimenti agli uccelli acquatici svernanti in Toscana

Con il 2023 i censimenti invernali IWC, iniziati nel 1984, hanno raggiunto il ragguardevole traguardo della 40° edizione, che quest'anno ha visto la partecipazione di 150 volontari, soci e simpatizzanti.

Progetto Pigliamosche

Venerdi 10 marzo ore 18 - sotto link riunione Zoom

Foto: Ciro Amata

FOTO: Ciro Amata




Atlante degli Uccelli d'Italia

Edizioni Belvedere


E' ormai vicina l'uscita del nuovo atlante degli uccelli nidificanti in Italia!
Dopo l'atlante europeo, i dati che abbiamo raccolto con tanta fatica compariranno in questa opera che torna a fare il punto con informazioni originali sulla distribuzione degli uccelli che si riproducono nel nostro paese.

Risultati dei Censimenti CUA 2022

2 Febbraio - Giornata Mondiale delle Zone Umide

volo di Alzavole - Oasi WWF Orti-Bottagone - foto S.Benucci

Non rompeteci le uova! La conservazione del fratino in Toscana

Evento on-line, venerdì 26 marzo 2021, ore 17.30

Risoluzione dell'impatto dei grandi eventi sul fratino

XX Convegno Italiano di Ornitologia

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Progetto Coracias

Ghiandaia marina in Toscana